Un anno fa, insieme agli amici di Aicca onlus, partiva il progetto “Uniti si può” per dare una risposta concreta alle famiglie costrette a spostarsi a San Donato per le cure, nonostante l’emergenza sanitaria in corso.
Un anno di incontri e condivisione che vogliamo celebrare con le parole e la testimonianza di Gaia, mamma di Diego:

“Angeli custodi aggiuntivi, in questo guazzabuglio multietnico che comprendeva anche chiosservava il ramadan e riceveva la cena dopo una certa ora, erano i volontari delleassociazioni: i ragazzi dell’Aicca offrivano sostegno direttamente in reparto, presentandosigiornalmente per scambiare quattro chiacchiere con i piccoli pazienti (e coi loro genitorisotto pressione) e mettendosi a disposizione per eventuali commissioni nel mondo esterno; ivolontari di Cuore Fratello mi hanno invece accompagnato nei giorni dopo l’intervento, cheho trascorso in solitaria ospite in un appartamento fronte ospedale, a disposizione deigenitori bisognosi di appoggio lontano da casa, aspettando che Diego smaltisse l’anestesiain terapia intensiva.Questi sono i lati fortunati della sfortuna. Ancora una volta, mentre i giorni passavano, non ho potuto fare a meno di constatare il nostro privilegio di essere lì perfronteggiare un problema risolvibile in modo definitivo. Abbiamo ascoltato storie di giovani pazienti destinati a non guarire mai […]”

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