Vogliamo illustrare alcuni dati di contesto relativi alla situazione socio-sanitaria in Madagascar. Questo ci aiuterà a capire meglio perché è così importante il nostro aiuto e il prezioso lavoro delle Piccole Suore della Carità di Don Orione.
Il Madagascar è uno dei paesi più poveri del mondo: la maggior parte dei suoi abitanti vive sotto la soglia di povertà e la carenza sanitaria rappresenta una grave piaga sociale. Il reddito pro-capite dell’isola viene spesso indicato come intorno ai 1.776 dollari l’anno al 2020, uno dei più bassi del mondo.
Molte persone rinunciano a farsi curare perché i servizi sanitari sono a pagamento, le strutture ospedaliere che offrono una consulenza ci sono, ma il paziente deve spesso portarsi tutto il necessario per la permanenza: il materasso, le coperte e deve pagare ogni cosa, dalla degenza alle medicine e addirittura il barelliere. Inoltre tanti esami non sono eseguibili perché mancano le attrezzature adeguate.
La situazione del Madagascar sotto il profilo sanitario è quindi, come in molti Paesi africani, molto deficitaria, anche se nell’ultimo cinquantennio è andata migliorando, permettendo un significativo incremento della speranza di vita, passata dai 37/38 anni del 1966 agli attuali 61 anni per gli uomini e 64 per le donne (dato che risale al 2013, fonte: Nazioni Unite). Ciò è avvenuto a fronte di una maggiore capacità di combattere le storiche “piaghe” del Paese: la malaria e la tubercolosi in primo luogo, ma anche le malattie a trasmissione sessuale, la schistosomiasi (una parassitosi dei bovini trasmissibile all’uomo) e la lebbra. Anche gli sporadici episodi di peste bubbonica, sembrano ormai scomparsi: l’ultimo episodio risale al 2017. Quanto all’Hiv/Aids, l’OMS forniva – (report 2006) – solo il dato dell’incidenza negli adulti, che risultava molto più bassa del dato medio africano, con l’1,7% contro il 7,1%.
Il sistema sanitario “pubblico” è stato potenziato negli ultimi 30 anni: le strutture sanitarie di base sono aumentate e il numero di medici è andato costantemente crescendo. Nonostante la presenza di un maggior numero di strutture ospedaliere rispetto al passato, il sistema sanitario, ad oggi, non è generalmente in grado di sostenere casi d’urgenza che prevedano interventi delicati e complessi. In tali casi si rende necessario un trasporto sanitario verso zone adeguatamente attrezzate, come il Sud Africa o La Réunion.
Più dell’80% della popolazione malgascia vive nelle aree rurali, da dove provengono la maggiore parte dei bambini in cura presso la Clinica realizzata dalla collaborazione tra Cuore Fratello e le Piccole Suore della Carità di Don Orione. Vivono in villaggi remoti ed isolati, in zone che non dispongono di vie di comunicazione né di mezzi di trasporto. Molti genitori nascondono i loro bimbi disabili per vergogna. L’indigenza che colpisce le famiglie penalizza le spese per la sanità e l’educazione.
L’approvvigionamento di medicinali non presenta in genere problemi particolari ad Antananarivo, capitale del Paese, mentre può essere difficoltoso nel resto del Madagascar.
Resta piuttosto elevata la mortalità infantile, specie quella sotto i 5 anni (dove la concorrenza delle malattie congenite, in primis quelle cardiache, è molto elevata, accanto alla polmonite e alla malaria).
Infine, casi di Covid-19 si sono registrati anche in Madagascar, con principale focolaio Antananarivo. Le autorità locali, al fine di contrastare la diffusione dei contagi, hanno introdotto immediatamente misure restrittive, sottoposte successivamente a progressivo allentamento.
Cuore Fratello, spinta dal principio guida che da 19 anni la impegna concretamente nelle aree più povere del mondo perché la salute sia un diritto garantito a tutti, in particolare ai più deboli e ai più piccoli, continua a sostenere il progetto nell’isola africana, garantendo l’operatività dell’ambulatorio di base e della Clinica.
La Clinica è un luogo di vita e speranza non solo per i bimbi malgasci, ma anche per tante donne incinte che hanno bisogno di un posto sicuro per un momento così importante come il parto. Per questo continuiamo a raccogliere fondi per allestire velocemente il reparto maternità per queste mamme e i loro neonati! Il nuovo reparto sarà cruciale per seguire alcuni dei neonati nei primi anni di vita, spesso purtroppo penalizzati dallo stato di salute delle madri, dalle scarse condizioni igieniche e dal limitato livello culturale.
Aiutaci a donare speranza ai bambini e alla popolazione del Madagascar. Dona ora!